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Come scegliere le fragole

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fragole

Le fragole sono un frutto delizioso che accompagna spesso i nostri pasti, un piacere al quale non si dovrebbe rinunciare sia per la loro bontà che per le loro proprietà salutari. Ma come riconoscere una buona fragola durante la fase di acquisto?

La stagione delle fragole è alle porte, impariamo a riconoscerle e ad acquistarle. Italia, Spagna o Francia? Più che una questione geografica è una questione di pesticidi.

 

Come scegliere le fragole

  • La prima cosa da fare è sceglierle in base al colore. Un colore forte, un bel rosso accesso è preferibile ad un rosso biancastro o spento.
  • La dimensione determina anche il sapore, quelle di bosco ad esempio sono molto piccole ma incredibilmente gustose e saporite, mentre le grandi fragole sono spesso meno saporite. Se potete, preferitele di buona pezzatura, ma non troppo grandi.
  • Scegliete una giusta quantità per un consumo veloce. Le fragole deperiscono molto velocemente e non si prestano ad una lunga conservazione.
  • Sfuse o confezionate?
    Nel caso in cui siano già confezionate in contenitori di plastica accertatevi che al di sotto della confezione non ci sia del liquido, poiché sarebbe un chiaro segnale di presenza di fragole rovinate al suo interno.
  • Preferite quelle italiane. Qualche tempo fa una ricerca francese ha dimostrato come i prodotti provenienti dalla Francia contenevano una grande quantità di pesticidi dannosi per la salute. Nel dubbio, scegliamo le italiane.

Principali varietà in commercio

  • Chandler: di forma conica allungata e un po’ piatta, vengono coltivate in Sicilia. Ha la polpa rossa e aromatica ed è particolarmente resistente ai trasporti. È di origine californiana.
  • Miranda: di origini italiane, crescono nelle zone centro-merionali. I frutti sono rosso arancio e molto grossi.
  • Pajaro: sono una varietà proveniente dalla California e riproducibili su licenza. La pianta è molto vigorosa e produttiva e frutti sono grossi e di colore rosso brillante. Rimangono di dimensione e quantità costante durante tutto il periodo della raccolta.
  • Tudla: di origine spagnola, queste fragole possono essere coltivate anche nel nostro Paese su apposita licenza. La raccolta è molto precoce, i frutti sono eccezionalmente grossi, rossi tendenti al rosso scuro e molto succose. I coltivano prevalentemente in Sicilia.
  • Idea: sono piante ad elevato accrescimento, molto folte e vigorose. Danno dei frutti dolci e dalla polpa rosso arancio. Viene coltivata al nord ed è a pianta più tardiva fra quelle settentrionali.

 

Proprietà delle fragole

Le fragole sono un potentissimo antiossidante e contengono molta vitamica C, è inoltre molto ricca di calcio, ferro e magnesio. Consigliata per chi ha problemi di reumatismi e per combattere il raffreddore. Molto indicate per combattere il colesterolo. Il contenuto di fosforo le rendono anche diuretiche e lassative.

Pollo, gallina e gallo. Quali sono le differenze?

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Pollo, gallina e gallo

Il pollo è un volatile da cortile che ha un età di circa 6 mesi e non ha raggiunto ancora la maturità sessuale

Differenza fra pollo, gallina e gallo è una domanda che sentiamo spesso, soprattutto in macelleria, durante il processo di acquisto, si ha difficoltà a comprendere questa sottile ma importantissima differenza.

Le fasi del pollo

  1. pulcino
  2. pollastro
  3. pollo
  4. gallo e gallina

Pulcino

Dalla schiusa dell’uovo inizia la vita del pulcino che subisce nel corso del tempo diverse mutazioni, come la crescita corporea, il cambio del piumaggio ed il passaggio dopo circa 20 settimane allo stadio di pollo.

Pollo e pollastra

Dopo circa 6 mesi il pulcino diventa un pollo o pollastra. Lo sviluppo sessuale non è ancora maturo. In questa fase il pollo ha generalmente un utilizzo da carne, mentre la pollastra verrà impiegata per la deposizione delle uova.

Gallo

Il gallo è un pollo che viene impiegato per la riproduzione e si chiama galletto quando è giovane e diventa gallo ruspante in età più adulta.

Gallina

La gallina depone le uova e quando alleva i pulcini viene chiamata chioccia. In cucina la gallina viene utilizzata molto spesso per il brodo. La sua carne tenace ma saporita non la rende ideale per un utilizzo al forno, ma trova la sua vocazione gastronomica in brodi per cappelletti o tortellini.

 

A seconda dell’età e del peso il pollo viene definito anche:

  • pulcino, fino a 3-5 mesi ed un peso di 500 g.
  • pollo di grano, fino ad 1 anno e 1 kg di peso
  • pollo o pollastra, fino a maturità ed un peso di 1,5 kg circa
  • galletto il maschio giovane di circa 6 mesi
  • gallo ruspante quello al massimo di 10 mesi
  • cappone il maschio castrato all’età circa di due mesi che arriva fino a circa 2,5 kg.

2018 Anno nazionale del cibo italiano

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2018 Anno nazionale del cibo italiano

I Ministeri delle politiche agricole alimentari e forestali e dei beni culturali e del turismo hanno proclamato il 2018 come l’anno nazionale del cibo italiano.

Sono già in corso manifestazioni ed eventi legati alla cultura e alla tradizione enogastronomica dell’Italia.

Valorizzazione del patrimonio culturale 

Saranno molte le eccellenze che verranno valorizzate in questo nuovo anno, la Dieta Mediterranea, la vite ad alberello di Pantelleria, i paesaggi della Langhe Roero e Monferrato, Parma città creativa della gastronomia e all’Arte del pizzaiuolo napoletano iscritta di recente.

Sarà l’occasione per il sostegno alla candidatura già avviata per il Prosecco e la nuova legata all’Amatriciana.

Anno dedicato a Gualtiero Marchesi

Abbiamo un patrimonio unico al mondo – ha dichiarato il Ministro Maurizio Martina – che grazie all’anno del cibo potremo valorizzare ancora di più. Lo faremo dando avvio al nuovo progetto dei distretti del cibo. Lo faremo coinvolgendo i protagonisti a partire da agricoltori, allevatori, pescatori, cuochi.
E credo che in quest’ottica sia giusto dedicare l’anno del cibo ad una figura come Gualtiero Marchesi, che ha incarnato davvero questi valori facendoli conoscere a livello internazionale”.

Comunicare il valore

Personalmente sono d’accordo con Oscar Farinetti quando dice che l’Italia è un eccellenza nell’agroalimentare e nella gastronomia ma che necessita di comunicatori del gusto.

Per questo motivo e per la passione che mi guida e mi caratterizza, ogni giorno parlo e scrivo del nostro più grande tesoro nazionale, la cultura enogastronomica.

A sostegno di questa mia passione voglio invitare tutte le persone che quotidianamente mi leggono a condividere il mio lavoro affinché il nostro paese possa mantenere e rafforzare il ruolo di leader nell’agroalimentare nel mondo.

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L’Italia dell’agroalimentare è la regina del gelato artigianale in USA

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gelato artigianale

gelatoMade in Italy

Ancora una volta troviamo l’Italia sul tetto del mondo gastronomico, questa volta per il gelato artigianale. Secondo i dati dell’Osservatorio Sigep (Salone internazionale della gelateria, pasticceria, panificazione artigianali e caffè) Le gelaterie del bel paese in America sono oltre 1000 e stimano un giro d’affari di oltre 430 milioni di dollari con una previsione di crescita per il 2020 di 473 milioni di dollari.

I love gelato

Gli U.S.A. amano il gelato artigianale e nello specifico la Florida che consolida questo felice primato come principale stato di consumo per questa eccellenza artigianale italiana. Nora Serrani, vice direttore esecutivo dell’Italy-America Chamber of Commerce Southeast sostiene che il Franchising del gelato italiano in America è giovane(5 anni) ed essendo solo nella fase iniziale ci si aspettano molte nuove aperture in tutto il territorio americano.

Non solo pizzaNon solo pizza

L’Italia vanta moltissimi gioielli nel settore dell’agroalimentare, dalla carbonara al Prosciutto di Parma. Il gelato artigianale è uno di questi e si sta ricucendo un importante spazio all’interno di questo prestigioso “paniere” del tricolore.

Carbonara, ricetta, storia e curiosità del piatto più famoso d’Italia

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Carbonara, ricetta perfetta, storia e curiosità

Carbonara, ricetta, storia e curiosità.

Ne esistono molte versioni, con storie differenti e con vari ingredienti. E’ un piatto dal passato incerto e dal presente fatto di molte personalizzazioni. Ma di certo la carbonara è una vera pietra miliare della tradizione culinaria d’Italia.

 

Ricetta della Carbonara

Per preparare la vera carbonara sono necessari i seguenti ingredienti(dose per ogni persona):

80 gr. di pasta(spaghetti)

30 gr. di guanciale stagionato di maiale

20 gr. di pecorino

1 tuorlo d’uovo

Olio EVO q.b.

Sale q.b.

Pepe nero q.b.

Preparazione della Carbonara

Cucinare gli spaghetti in acqua bollente salata, nel frattempo far rosolare il guanciale con un po d’olio extravergine di oliva in una pentola. Una volta pronto il guanciale, spegnere il fuoco e in una terrina unire il tuorlo d’uovo con il pecorino grattugiato finemente, fare un composto, amalgamare con sale e pepe.

Appena cotta la pasta(possibilmente bella al dente), accendere il fuoco e scalfare il guanciale, scolare la pasta sul guanciale caldo, saltare e spegnere il fuoco.  A fuoco spento aggiungere il composto di pecorino e uovo e mantecare. Aggiustare con acqua di cottura e servire.

 

Storia della Carbonara

Le origini di questo piatto, forse il più famoso, sono incerte, qualcuno sostiene che la vera carbonara non esiste, ma è un piatto riadattato nel tempo da altre ricette, altri sostengono invece un interessante teoria, ovvero, durante la seconda guerra mondiale gli americani in Italia, nello specifico, nella zona dell’Appennino centrale, hanno trovato un piatto tipico abruzzese di quei tempi, cacio e ova, e vi hanno unito la pancetta affumicata. Così da creare un piatto che rievocasse la tipica colazione americana composta da uova, pancetta e formaggio.

Ma la versione più accreditata sarebbe quella relativa alla nascita del piatto che sarebbe stato “inventato” dai carbonai (carbonari in romanesco) i quali lo preparavano usando ingredienti di facile reperibilità e conservazione.

Curiosità sulla carbonara

  • Carbonara vegetariana

Esistono altre radicali varianti: la prima di queste, detta “carbonara vegetariana“, prevede la sostituzione del guanciale con zucchine.

  • Carbonara di mare

La “carbonara di mare“, sostituisce la pancetta o il guanciale con frutti di mare o pesce di vario tipo.

 

Perché in gastronomia si trova maggiormente salame di maiale?

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In gastronomia

Ti sarà capitato sicuramente di trovarti in gastronomia e di notare che il salame di maiale è il re incontrastato degli insaccati, ma ti sei mai chiesto perché?

In realtà ci sono anche molti altri tipi di salumi, fatti con carne di ogni animale possibile immaginabile, ma il maiale vince sempre su tutti. Vediamo le ragioni principali.

Cultura gastronomica

La ragione culturale è che il maiale in campagna è stato nostro compagno di vita per generazioni. Nella cultura contadina si allevavano maiali per fare la pista a fine anno. Si uccideva il maiale e si faceva prosciutto, salame, lonza, coppa e tante altri insaccati. Quindi l’abitudine a consumare maiale è radicata nella nostra cultura enogastronomica italiana.

Sapore

La ragione organolettica è che la carne di maiale è più saporita rispetto al vitello o manzo. Esistono anche salami di camoscio, cervo, cinghiale, capriolo ed altri animali saporiti, ma anche in quel caso è presente nell’impasto sempre un po di carne di maiale, perché dona il giusto sapore e smorza un po il gusto e l’odore forte della cacciagione.

Economia

Oggi esiste anche una ragione economica. Il maiale è un animale che mangia ogni cosa è ingrassa per quanto mangia. Si alleva facilmente ed ha una buona resa. Inoltre la carne di maiale costa molto poco, proprio grazie alla facilità con il quale si alleva e arriva a maturazione.