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Food Retail. Consigli per gli acquisti alimentari nella spesa di tutti i giorni. Come Ri-Conoscere il cibo e fare acquisti consapevoli risparmiando.

Amazon Go, cos’è e come funziona la spesa senza cassa e senza fila

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AMAZON GO

Amazon Go, cos’è e come funziona la spesa al supermercato senza cassa e senza fila. Rivoluzione sulla spesa di tutti i giorni. Entri, ti identifichi con l’app, riempi il carrello ed esci senza passare per la cassa. Nessun pagamento fisico e nessuna fila alle casse.

Amazon Go. Niente casse, niente code

Tutti noi facciamo spesa al supermercato e ben conosciamo la frustrazione di dover attendere in coda alla cassa aspettando il nostro turno e poter pagare quanto abbiamo messo nel carrello.

Tutto questo stress sta per finire, o meglio, per qualcuno è già finito, perché qualche giorno fa ha aperto il primo negozio Amazon Go dove poter acquistare prodotti senza doversi preoccupare di portarsi dietro il contante.

Che cos’è

Con un anno di ritardo e dopo ben cinque di test, il 22 Gennaio 2018, il colosso statunitense Amazon apre a Seattle il suo primo negozio fisico con formula “grab and go” dove fare il processo di pagamento viene completamente rivoluzionato. Pagando solo in un secondo momento con addebito online sul proprio account Amazon.

Come funziona

All’ingresso vi è un tornello dove il cliente viene identificato tramite l’applicazione Amazon disponibile per Apple e Android, e ogni movimento tra corsie e scaffali viene monitorato da centinaia di telecamere su soffitto e pareti. I prodotti sono dotati di sensore e ogni movimento dallo scaffale viene registrato e conteggiato. Anche nel caso di un ripensamento o di un prodotto rimesso a scaffale. E mentre il carrello si riempie il software inizia ad elaborare la spesa.

Una volta finito di fare acquisti si può uscire liberamente dal negozio, poiché il conto viene automaticamente addebitato al nostro account Amazon all’uscita. Ed anche lo scontrino verrà inviato al nostro account.

Amazon Go in Italia

Nel nostro paese non sono presenti negozi Amazon Go, anche se i piani di Amazon sono votati all’espansione del nuovo format con l’obiettivo di eliminare la fastidiosa, quanto ricorrente coda alle casse. Quindi per il momento non ci resta che attendere, come sempre… In coda.

Aggiornamento: Amazon Go ha chiuso i suoi supermercati senza casse. Leggi l’articolo.

Saldi prodotti tipici, affari d’oro al supermercato con sconti fino al 70%

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Saldi prodotti tipici

Dopo le feste di Natale i supermercati di tutta Italia dedicano una parte dei saldi ai prodotti tipici dell’agroalimentare.

Come spiega la Coldiretti, le ragioni sono prettamente commerciali che non influiscono sulle caratteristiche dei prodotti. A conclusione delle festività natalizie di fine anno si crea un ottima opportunità di acquistare prodotti tipici di qualità a buon prezzo. Il punto è che questi prodotti, per la loro caratteristica, non possono essere conservati per l’anno prossimo ed i commercianti e produttori devono smaltire le eventuali scorte.

I prodotti più facilmente presenti fra gli scaffali vanno dal classico panettone, pandoro, torrone e cioccolato.

Ma anche prodotti tipici come panforte di Siena IGP e molti altri sono facilmente reperibili, soprattutto nelle città dove il legame territoriale con il prodotto è più forte.

Gli sconti possono arrivare fino al 70%. Oltre che nei supermercati, sono disponibili anche nelle aziendale agricole e nelle botteghe degli agricoltori di Campagna amica aperti in molte città.

Unica attenzione da porre è sulla data di scadenza, che troverete indicata nelle confezioni, per evitare di acquistare prodotti scaduti.

Buoni saldi tipici a tutti!

Geoblocking addio, acquistare online in Europa è ora possibile

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geoblocking

Geoblocking addio, siamo finalmente entrati nel mercato digitale comune, fare shopping on-line su qualsiasi sito dell’unione europea è ora possibile.

E come diceva quella famosa canzone “sarà capitato anche a voi” di trovare una buona offerta in uno store on-line fuori dall’Italia ma dentro l’Europa, e vi sarà anche capitato di non riuscire ad acquistare alcunché per la limitazione del geoblocking.

Che cos’è il Geoblocking

  • Il blocco all’accesso ai siti che si trovano localizzati oltreconfine.
  • Impedire la possibilità di completare un ordine di acquisto di merci o la possibilità di completare un download di contenuti accedendo ad un sito all’estero.
  • Negare la consegna o il trasporto transfrontaliero di merci.
  • Fissare prezzi diversi per le stesse merci a seconda della nazionalità dell’acquirente, del paese di consegna dell’indirizzo e della residenza del cliente.

Abolizione

Finalmente dal 1 gennaio 2018 questo limite è stato abolito, la commissione Europea ha infatti deciso di rimuovere  questo assurdo divieto, favorendo la vendita di prodotti dentro ai territori europei.

Potremmo quindi acquistare una chitarra classica direttamente dalla Spagna o un formaggio francese direttamente da un sito con sede e magazzino in Francia.

Tasse e spedizioni

Purtroppo però per acquistare realmente bisognerà attendere almeno fino al prossimo Natale. Periodo in cui le nuove regole entreranno in vigore in tutti gli stati membri. Non ci resta che segnare sul calendario un appunto per i prossimi regali di Natale. Da quest’anno infatti potremo acquistare i regali direttamente dal negozio di Babbo Natale. Il punto sarà, vedere se la spedizione o le tasse applicate costeranno più del regalo scelto. :D

GDO, sacchetti della frutta a pagamento. Chi ci guadagna veramente?

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Sacchetti frutta a pagamento

Il 2018 porta con se una grande novità sulla spesa alimentare per tutti i consumatori italiani.

Anno nuovo, nuovo balzello

Dal 1 Gennaio i sacchetti per il primo incarto di ortofrutta sono diventati obbligatoriamente a pagamento.

A deciderlo è una legge dello stato fortemente voluta dal governo lo scorso Agosto e messa in pratica dal primo giorno del nuovo anno.

 

Sfogliando i quotidiani mi sono imbattuto in questo interessante a articolo che voglio condividere:

“Quel che non è ancora chiaro a chi fa la spesa, è chi incasserà i proventi della nuova subdola imposta. Per capire chi in queste ore sorride al pensiero dei sacchetti a pagamento bisogna mettere insieme alcuni fatti, qualche sospetto e un numero impressionante di coincidenze. Che hanno una data d’inizio: 3 agosto 2017. È il giorno in cui viene approvato in commissione, con voto compatto del gruppo del Pd, l’emendamento che introduce il balzello. In pieno clima di ferie il Parlamento sente l’esigenza di accelerare la norma infilandola in una legge che c’entra ben poco, il Dl Mezzogiorno. Col paradosso che in un provvedimento che dovrebbe portare sviluppo al sud compare un emendamento, firmato dalla deputata Dem Stella Bianchi, i cui frutti saranno goduti molto più a Nord, e precisamente in Piemonte. Vedremo dopo per quali strade.

Prima è meglio dare un’occhiata a come è stato congegnato l’emendamento. Da una parte si impone il divieto di usare i sacchetti ultraleggeri di plastica, quelli che servono a pesare la frutta o a incartare formaggi e salumi. Fin qui è l’attuazione di una direttiva europea che ha uno scopo condivisibile, ridurre il consumo di plastica e il suo impatto ambientale rendendo obbligatori i sacchetti con almeno il 40% di componente biodegradabile. Il Pd aggiunge però un altro meccanismo diabolico: ai supermercati è vietato regalarli ai clienti, pena una multa salatissima, fino a 100mila euro. Una misura spacciata per incentivo a ridurre il consumo di sacchetti che, pur biodegradabili, sono per più di metà ancora composti di plastica. Eppure il fine nobile della sanzione durissima è completamente vanificato da un’altra norma: è vietato riciclare i sacchetti. Né, per motivi igienici e di taratura delle bilance, è possibile portarsi da casa borse o contenitori di tipo diverso che finiscano a contatto diretto con gli alimenti e con le bilance. Dunque, se non posso portarmeli da casa e non ho altre alternative che usare quelli forniti dal supermercato, il disincentivo del pagamento, obbligatorio per legge, non può scoraggiare il consumo. I dirigenti di alcune catene di supermercati, sentiti dal Giornale, confermano i dubbi sul meccanismo cervellotico e sugli effetti perversi.

E allora, chi ci guadagna? La norma sgrava la grande distribuzione, che in Italia conta un player storicamente legato alla sinistra, la Coop, dal costo degli shopper, riversandolo sul cliente. Ma non è poi un grande vantaggio, perché i negozi dovranno fronteggiare la rabbia dei clienti. C’è anche perplessità sulla scelta di non regolamentare il prezzo dei bio-sacchetti che, essendo un bene ormai obbligatorio per legge, è esposto a possibili speculazioni sul prezzo.

Gli unici ad applaudire pubblicamente la norma sono i vertici di Assobioplastiche, il cui presidente, Marco Versari, è stato portavoce del maggiore player del settore, la Novamont, già nota per aver inventato i sacchetti di MaterBi, il materiale biodegradabile a base di mais. E infatti l’azienda di Novara sul suo sito, senza ironia, pubblica un sondaggio secondo cui i consumatori italiani sarebbero in maggioranza contenti di pagare.

Intorno a Novamont si concentrano altre coincidenze. L’amministratore delegato è Catia Bastioli, una capace manager che ha incrociato più volte la strada del Pd e di Renzi. Nel 2011 partecipa come oratore alla seconda edizione della Leopolda, quella in cui esplode il fenomeno Renzi. Molti degli ospiti di quell’evento oggi occupano poltrone di nomina politica. E Catia Bastioli non fa eccezione: nel 2014, pur mantenendo l’incarico alla Novamont, viene nominata presidente di Terna, colosso che gestisce le reti dell’energia elettrica del Paese. Con i buoni uffici del Giglio magico, si dice all’epoca. A giugno 2017 Mattarella la nomina cavaliere del lavoro.

L’azienda che guida è l’unica italiana che produce il materiale per produrre i sacchetti bio e detiene l’80% di un mercato che, dopo la legge, fa gola: inizialmente i sacchetti saranno venduti in media a due centesimi l’uno. Le stime dicono che ne consumiamo ogni anno 20 miliardi. Potenzialmente dunque, è un business da 400 milioni di euro l’anno. Il 15 novembre scorso Renzi ha fatto tappa con il treno del Pd proprio alla Novamont. Ha incontrato i dirigenti a porte chiuse e all’uscita ha detto ai giornalisti: «Dovremo fare ulteriori sforzi per valorizzare questa eccellenza italiana». Promessa mantenuta.”

Il Giornale di oggi sembra avere le idee chiare, tu cosa ne pensi di questa novità?

Tagli anatomici e tipi di cottura della carne di manzo

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Tagli e cottura manzo

A chi non è mai capitato di trovarsi davanti al bancone della macelleria e chiedere consiglio sul tipo di carne da utilizzare per un brasato, arrosto o bollito?

A prima vista i tagli del manzo sembrano tutti uguali ma ci sono tagli e tagli. Alcuni più idonei ad un tipo di cottura, altri per differenti ricette.

Che tu sia una casalinga, un appassionato di cucina o un macellaio alle prime armi vediamo di seguito tutti i tagli e le cotture del manzo. Ma potrebbe essere anche vitellino, manzo, scottona, ed altro stadio di maturazione. I tagli anatomici non cambiano in funzione dell’eta dell’animale.

Età:

Vitello fino 8 mesi
Vitellone non castrato tra 8-12 mesi
Bovino adulto superiore ai 12 mesi

Maschio o femmina.

Tagli e cotture:

Anteriore Vitellone:

Traversino:
Spezzatino, macinato.

Brione:
Arrosto, spezzatino.

Dado di spalla(carne molto magra):
Arrosto in umido, macinato.

Geretto(muscolo):
Cotture lunghe, brodo, brasato. No macinato.

Girello di spalla(pesce):
Parte di scarto: Spezzatino, umido
Arrosto e fettinepizzaiola o involtini.

Sorra o scapola(pietrata):
Fettine pizzaiola o involtini.

Uovo di spalla(molto morbido):
Sugo, umido, bollito o brasato.

Fesa o polpa di spalla:
Fettine(1 taglio), la punta è morbida come il filetto.
Fettine e carpaccio.

Copertina di spalla(molto magra a grana grossa):
Macinato perché rimane un po’ dura.

Filettone di spalla:
Taglio a libro in padella, tagliata, umido.

Bistecca di croce:
Bistecche piastra ghisa, brace, bistecchiera elettrica.

Collo(reale):
Fettine, Bistecche piastra ghisa, brace, bistecchiera elettrica. Fino a 3/4 poi diventa dura.

Roccia di collo(corona):
Spezzatino, brasato, sugo, macinato.

Falda di spalla:
Fettina(2T) pizzaiola o tagliata a metà per fare due arrosti.

Bollito con osso:
Segato per sugo(inverno) o disossato come tasta e per preparati pronti a cuocere o macinata(estate).

Punta di petto:
Sugo o disossato per tasche e arrosto(arrotolata).

Posteriore Vitellone:

Scannello, fracoscio o rosa:
Da vendere intera o sezionata a metà:
1 parte avremo fettine magre e meno morbide
2 parte avremo fettine più grasse e morbide
Fettine.

Muscolo sartorio(lingua della rosa):
Macinato

Girello:
Fettine e arrosto.

Sotto fesa o controgirello (finta):
Fettine e arrosto(parte terminale più alta). La punta è molto morbida.

Filetto:
Fettine, carpaccio, arrosto( in crosta di pane).

Dado:
Fettine, tasca, arrosto e spezzatino

Noce:
Fettine e tagliata.

Scamone:
Possibile sezionarlo a metà per arrosto.
Intero come fettine o tagliata.

Campanello(corpo centrale nervoso e fasce laterali tenerissime):
Fettine o arrosto(oltre 3 ore di cottura).

Geretto(muscolo doppio):
Con Osso per ossobuco.
Senza osso per spezzatino, brodo e sugo.

Muscolo(singolo):
Brodo, lesso o in umido.

Bistecca con filetto: Fiorentina
Bistecca senza filetto

Bistecca costola(con marezzatura evidente)
Con falda di copertura da rimuovere per 2/3 costole.

Pancia:
Con costole e Senza costole(nel caso di una razza di piccole dimensioni come la Chianina dalla pancia disossata si può ottenere un taglio per arrotolati).
Bollito e brodo.

Sfoglie:
Macinati.

Bianchetto(copertura più chiara) solo la metà più spessa:
Arrotolati(cotture molto lunga) o Macinata.

Triangolo(tasca):
Arrosto ripieno a tasca.

Consiglio(grasso): Non rimuovere il grasso prima della cottura. Il grasso dona sapore e protegge la carne durante la cottura.

Consiglio(brodo): Per fare il brodo immergere la carne in acqua ancora fredda e portare ad ebollizione.

Consiglio(bollito): Per fare il bollito immergere la carne in acqua bollente per “sigillare” la carne e non cedere le proteine all’acqua.

Terremoto, il Gruppo Gabrielli invia 23 mila bottiglie d’acqua

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Gruppo Gabrielli

Il Gruppo Gabrielli si è subito attivato per la solidarietà inviando 23mila bottiglie d’acqua ai terremotati.

Il Gruppo Gabrielli, operativo nel territorio del Centro Italia nel settore della grande distribuzione con i marchi Oasi, Tigre e Tigre amico si è subito attivato per la solidarietà verso gli sfollati del terremoto che nella giornata di oggi, 24 Agosto 2016 ha colpito in maniera molto severa le città di Amatrice, Accumuli ed il territorio di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata.

Barbara Gabrielli, vicepresidente del Gruppo Gabrielli ha dichiarato: “Siamo in ascolto delle esigenze del territorio, coordinandoci anche con gli enti per supportarle come possiamo in questi dolorosi momenti che sta attraversando il Centro Italia“.

Un gesto importante per una catastrofe di enormi proporzioni, che al momento conta molti sfollati, dispersi sotto le macerie e purtroppo vittime.