Leonardo Romanelli
Leonardo Romanelli è un gastronomo, sommelier, giornalista, commediografo, scrittore, autore e conduttore radiotelevisivo italiano. Insignito del titolo di “Benemerito della vitivinicoltura italiana” nell’anno 2012 da parte della Regione Toscana.
Nella sua gloriosa carriera ha dapprima svolto l’attività di cuoco, poi quella di insegnante, che esercita tuttora, prima di dedicarsi a quella di critico e scrittore.
Interessato a trovare sempre nuove forme di comunicazione si è cimentato anche come conduttore televisivo e radiofonico, oltre che come commediografo e attore in teatro. Interessato anche all’arte, nelle sue forme più diverse, ha fondato in Italia nel 1995 Arte e Fede-Arc Italia, associazione di guide culturali volontarie operanti nelle principali cattedrali europee.
Wikipedia e bio
Questo è solo una minima parte del suo curriculum, per chi vuole conoscerlo meglio l’indirizzo è questo: Leonardo Romanelli su Wikipedia
Una figura eclettica del panorama enogastronomico italiano, ma soprattutto un punto di riferimento per esperti ed appassionati di cucina e di quanti vorrebbero diventare narratori del gusto.
Il blog
AGGIORNAMENTO: Oggi, 2021, Leonardo Romanelli ha lasciato il suo vecchio blog “Quinto quarto” ed ha creato un blog personale che porta il suo nome, sottotitolato “gusto critico” dove racconta delle sue esperienze gastronomiche, ricette, consigli ed eventi dal mondo del vino.
Seguo il critico gastronomico toscano da diverso tempo e grazie e questa intervista, che mi ha gentilmente concesso. Dalle sue risposte ho potuto comprendere le dinamiche che si celano dietro alla figura e professione del critico di enogastronomia.
Ecco alcune delle domande che gli ho fatto e colgo l’occasione per ringraziarlo ancora per le gentili risposte.
Intervista a Leonardo Romanelli
1. L’ enogastronomia in Italia è uno dei settori dove le eccellenze vengono esportate ed apprezzate in tutto il mondo, grazie anche a giornalisti come te che con stile e professionalità ne raccontano storie e peculiarità. Quali sono i 5 consigli che daresti a chi ha la passione per il cibo ed aspira a diventare un giornalista di enogastronomia?
- Studiare. Non si può scrivere di enogastronomia senza conoscere l’argomento, che non può essere trattato in maniera superficiale.
- Frequentare corsi che creino la base di conoscenza, e quindi diventare sommelier, assaggiatore di olio, di salumi, di formaggi, di caffè, ecc.
- Scrivere recensioni per ogni cosa che si va ad assaggiare, magari non da pubblicare ma per esercitarsi ogni giorno.
- Girare, viaggiare, scoprire, investire per andare a conoscere nei luoghi di origine prodotti e cucina.
- Essere terribilmente curiosi, non pensare che bisogna frequentare unicamente grandi ristoranti, ma ricordarsi che ci può essere nascosto un grande cuoco anche in una trattoria all’apparenza anonima.
2. Quali sono stati i tuoi esordi come giornalista, quando hai capito che era arrivato il momento di iniziare a scrivere di vino e cibo?
- Ho iniziato a quasi trent’anni, dopo aver fatto il cuoco, insegnato a scuola(attività che esercito ancora oggi!), gestito una società di banqueting. Pensavo di avere qualcosa da dire, dopo aver letto così tante riviste e libri per avere una formazione adeguata.
3. Leonardo, tu che insegni alle nuove leve di questo paese, quali sono gli errori da evitare che i nuovi scrittori del gusto commettono con maggiore frequenza?
- L’errore maggiore è la mancanza di umiltà e non fermarsi a pensare che dietro un piatto o un vino, c’è il lavoro di tante persone che merita rispetto.
4. Siamo passati dalla carta stampata ai food blog, passando per le app ed i social network, che consigli ti senti di dare a chi vuole iniziare un avventura editoriale oggi nell’ era della comunicazione digitale?
- L’avventura è oggi molto rischiosa, il consiglio è quello di trovarsi un partner informatico molto capace!
5. Restiamo a parlare di internet, Quinto Quarto è il tuo blog dove da tempo scrivi con successo di enogastronomia, credi che si possa guadagnare facendo solo il food blogger?
- In Italia non credo proprio, può servire il blog come vetrina per farsi conoscere ma uno stipendio solo dal blog è possibile per chi si rivolge ad un pubblico mondiale.. Scrivere in inglese diventa così obbligatorio e non è certo molto semplice!
Un sincero grazie a Leonardo Romanelli per la sua disponibilità.